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Il 18 gennaio ci sarà un presidio fuori dal carcere, ma in giornata ci sarà anche una riunione con la direzione della casa circondariale. Sempre attuale il tema del sovraffollamento.

Sit in davanti al carcere della Spezia, mentre dal 9 gennaio sono partite le astensione dal servizio di mensa da parte della Polizia penitenziaria. Ma si apre uno spiraglio, perché nel primo pomeriggio ci sarà una riunione con la direzione di Villa Andreino. L’aria comunque è tesa da giorni e in una precedente nota i sindacati Sappe, Sinappe, Osapp, Uil, Uspp e Cisl avevano illustrato i motivi di queste scelte: tre aggressioni in due settimane tra la fine del 2023 e i primi giorni del 2024.
In una recentissima nota spiegano: “Ormai da tempo rappresentiamo la massima urgenza di dover garantire l’integrità fisica di tutti i Poliziotti Penitenziari della casa circondariale della Spezia e di porre fine all’ormai ordinaria violenza, considerate le 3 aggressioni al personale avvenute in soli 16 giorni”.
“A nostro avviso – proseguono -, ciò potrà concretizzarsi soltanto con il trasferimento di tutti i detenuti autori delle violenze, con l’invio di un congruo numero di personale di Polizia Penitenziaria (considerata la carenza di organico ormai presente da anni) e abbassando la conta dell’Istituto. Difatti la capienza regolamentare dell’Istituto spezzino è di 153 detenuti, ma ad oggi sono in ristrutturazione due sezioni detentive per un totale di 60 posti. La capienza è pertanto ridotta a 93 posti, ma la conta dei detenuti sfiora sempre i 160”.
“L’istituto spezzino è pieno al 170 per cento – aggiungono -. Alle 14 del 18 gennaio, la direzione dell’Istituto ha indetto una riunione con tutto il personale. Pertanto il sit-in potrà subire un’interruzione per la durata della riunione”.

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