Dopo gli scioperi della fame, le lettere indirizzate ai vertici dello stato, gli agenti provano a tenere alta l’attenzione con un nuovo sit-in

Dopo gli scioperi della fame, le lettere di aiuto indirizzate ai vertici dello stato, i rappresentanti della polizia penitenziaria  provano a tenere alta l’attenzione con un nuovo sit-in di protesta. Sono passati 4 mesi dall’ultimo incontro in Prefettura alla presenza del Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, e la situazione del carcere di Taranto continua a essere esplosiva. La popolazione carceraria è di 801 persone, quando i reclusi dovrebbero massimo 500. Sotto organico invece gli agenti, che sono meno di quelli previsti dalla capienza regolare: 244 su 277.
Il sovraffollamento sfocia spesso in aggressioni e violenze, che rendono sempre più stressanti le condizioni di lavoro del personale, mentre mancano dotazioni di sicurezza. Davanti a quella che è ormai un’emergenza i sindacati di categoria chiedono a istituzioni e politica di fare di più. Nel servizio le interviste a Luca Lionetti, Segretario aziendale funzione pubblica CGIL, ed Erasmo Stasolla, Segretario Generale aggiunto FNS–Cisl Taranto-Brindisi.(rainews)

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