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Carceri, Russo (Dap): “Necessaria mobilitazione intera società”

Analisi e rimedi per affrontare l’aumento di suicidi di detenuti e il sovraffollamento degli istituti penitenziari. Sono i temi al centro dell’audizione svolta oggi in Commissione Giustizia della Camera dal capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo.

Per quanto riguarda i suicidi, “c’è un trend che in questo inizio d’anno ha manifestato una tendenza al rialzo che per noi è abbastanza inspiegabile rispetto ai dati di cui disponiamo”, ha detto Russo.

Dai primi risultati del gruppo di lavoro istituito al Dap, ha sottolineato Russo, si nota che “la stragrande maggioranza avviene nelle case circondariali, dove il rapporto umano con il detenuto è ancora precario e non sono previste per lui attività trattamentali”.

Inoltre, “nella maggior parte dei casi, oltre il 75%, il rischio non viene rilevato in occasione della valutazione all’atto dell’ingresso: occorre quindi una continua attività di monitoraggio”. Per la quale, conclude il capo del Dap, occorre “un approccio totalmente diverso, che richiede la mobilitazione della società”: per questo “abbiamo avviato interlocuzioni specifiche con l’avvocatura, i volontari del terzo settore, i cappellani e abbiamo incrementato le attività formative professionalizzanti di tipo qualificato”.

Sul fenomeno del sovraffollamento, Russo ha offerto i numeri della situazione attuale: 60.814 i detenuti attualmente presenti negli istituti, con un incremento medio di circa 400 ingressi in più al mese. Su questo, Russo ha sottolineato che un decremento arriverà da un minore afflusso di soggetti in attesa di primo giudizio dovuto alle norme in discussione in Parlamento.

Con i 166 milioni di euro sbloccati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti “completeremo lavori in 25 istituti penitenziari, che porteranno a circa 2.350 posti in più entro il 2025”. Altri 640 arriveranno con il Pnrr, mentre ulteriori 950 posti saranno ricavati con fondi del ministero della Giustizia, ha concluso Russo.

Il capo Dap riprende la parola alla fine della seduta per tornare sulla mancata presentazione a San Vittore del libro “Storie di diritti e di democrazia”, di Giuliano Amato e Donatella Stasio: “Io personalmente e l’Amministrazione Penitenziaria riteniamo che sia un onore, un privilegio, avere un presidente emerito della Corte costituzionale che venga a parlare negli istituti con i detenuti e con il personale di Polizia penitenziaria”.

Quanto alle tantissime best practices che si svolgono negli istituti penitenziari ha chiosato: “Non siamo di fronte a strutture penitenziarie allo sbando, tutt’altro; ma a una struttura che crede nella missione, in cui Polizia Penitenziaria e operatori si sacrificano proprio per quelle carenze di risorse che tutti abbiamo sottolineato fornendo un servizio straordinario”.

L’audizione del capo del Dap è stata aggiornata a una seconda convocazione.

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