Polizia penitenziaria Sardegna, allarme detenuti psichiatrici

Isindacati della Sardegna della polizia penitenziaria Cgil Fp, Osapp, Fns Cisl e Cnpp sollecitano l’intervento della Regione per l’assistenza sanitaria nelle carceri, in particolare ai detenuti con disturbi psichiatrici. “Con pochi medici generici e specialisti – scrivono le organizzazioni – e un numero esiguo di infermieri non si riesce a gestire quella parte di utenza che ha problematiche psichiche, tanto che quest’ultima mette in atto continue aggressioni verbali e fisiche nei confronti dei lavoratori”.

I sindacati, inoltre, lamentano lo scarso numero di posti (16) nella Rems di Capoterra e la carenza di reparti detentivi ospedalieri. “Quello di Cagliari non è mai stato attivato in quanto è stato destinato dall’Ats ad altro uso”, mentre quello di Sassari “è attivo ed è in uso esclusivo del 41bis. Risultano al momento attivi solo quelli di Tempio Pausania e Sassari. Quello di Nuoro, nel passato attivo, oggi non risulta in uso a causa di chiusura di tutto il reparto”. Sulla mancata apertura del reparto detentivo all’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, i sindacati hanno scritto anche al direttore generale della Asl di Cagliari, Marcello Tidore, per sollecitare un incontro.

“Al Procuratore generale della Repubblica e al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria non possiamo che sottolineare ancora una volta la continuazione di aggressioni fisiche nei confronti del personale di polizia penitenziaria da parte dei detenuti mentalmente instabili”, ribadiscono le quattro sigle: “Situazione che sta accentuando problematiche di sicurezza e che sta comportando, in pieno piano ferie estive, l’espletamento di turni di servizio ancora più gravosi e dannosi per la salute dei poliziotti”.

Infine, la questione delle aree dedicate all’osservazione di detenuti psichiatrici. “Sulla carta ne sono previste a Cagliari e Sassari – concludono i sindacati – nella realtà risultano solo due camere presso il Sai di Cagliari destinate all’osservazione di soggetti psichiatrici. Quello di Sassari risulta chiuso in quanto pare sia inadeguato, così come certificato dalla Asl”.

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