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I sindacati di polizia penitenziaria: nel carcere di Velletri situazione insostenibile

Annunciato lo stato di agitazione. Sovraffollamento e carenza di personale rendono sempre più di difficili le condizioni di detenuti e agenti. Complessa soprattutto la gestione della sezione psichiatrica

Un detenuto ucciso a giugno 2023, un tentativo di strangolamento di un agente da parte di un detenuto con problemi psichiatrici lo scorso 2 febbraio (15 i giorni di prognosi per il poliziotto). Sono soltanto gli ultimi  fatti di cronacaverificatesi nell’istituto penitenziario di Velletri. I problemi si rilevano soprattutto da parte di soggetti psichiatrici vista la presenza di una sezione ATSM (articolazione tutela salute mentale). A denunciare la situazione tutti i sindacati di polizia (SAPPE, OSAP, UILPA, USPP, FNSFCISL, FPCGIL), che annunciano anche lo stato di agitazione e un sit in fuori del carcere. 

Cronico il problema del sovraffollamento, 630 i detenuti attualmente presenti su 420 posti previsti, con un organico di Polizia penitenziaria presente che si può avvalere all’incirca di 150 unità impiegabili rispetto ad una forza operativa di 194 unità (previste 277 unità) e una copertura media mensile di lavoro straordinario di 5600 ore. La carenza di organico viene ulteriormente aggravata  dai distacchi e dai pensionamenti. 

Serve urgente “supporto operativo straordinario”, dicono le sigle sindacali per sopperire nell’immediato alle criticità, con rientro del personale distaccato e con l’uscita dai corsi di formazione dei nuovi agenti. 

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