AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA: LA DENUNCIA DI D’ALFONSO, “NUOVO SCIPPO IN ARRIVO PER L’ABRUZZO”

PESCARA – “Dopo la bozza del Piano nazionale degli aeroporti, che individua Ancona come nodo strategico della Rete centrale ai danni di Pescara, si profila un altro scippo per l’Abruzzo: in un disegno cervellotico che vede accorpati i territori di Umbria, Abruzzo e Molise, la sede del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria verrebbe localizzata a Perugia”.

Lo afferma il  parlamentare abruzzese  del Pd Luciano D’Alfonso.

“E’ l’ennesima riprova”, prosegue,  “dell’inesistente peso politico di questa giunta regionale a livello nazionale: pur avendo i numeri per far valere la propria primazia, Marsilio e soci non contano nulla. Accade infatti che lo schema di Decreto del Presidente della Repubblica prevede l’accorpamento di Abruzzo e Molise con l’Umbria, una regione con cui non c’è neanche un confine comune. In questa specie di macroterritorio, che rappresenta un controsenso rispetto ai principi ispiratori della regione Adriatico-ionica, viene scelta Perugia come sede del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria (PRAP). Si tratta di una decisione che rasenta l’assurdo: l’Abruzzo accoglie il grosso del personale lavorante nelle carceri (oltre mille unità, cifra che supera il totale degli addetti di Umbria e Molise), possiede un maggior numero di istituti penitenziari (8, contro i 3 dell’Umbria e i 3 del Molise) e ospita a Sulmona una Scuola di formazione e aggiornamento del personale. Inoltre a Pescara c’è una palazzina moderna – completamente cablata, disponibile e sottoutilizzata, già sede del PRAP Abruzzo e Molise – che sarebbe ideale come sede del Provveditorato regionale. Anche a livello geografico l’ipotesi appare balzana: non c’è un confine comune e Perugia è lontana dai territori cui dovrebbe sovrintendere”.

“La soluzione c’è: accorpare Marche, Abruzzo e Molise, con Pescara sede del PRAP, come la precedente bozza di decreto prevedeva; si tratta di una possibilità che rispetterebbe la logica e il buon senso. Come nel caso degli aeroporti, l’Abruzzo ha i numeri per imporsi; quello che è mancato finora è il peso politico. Riuscirà la giunta regionale dei marsiliesi a far modificare questa stravaganza amministrativa? O dovremo nuovamente subire l’onta di essere trattati come dei due di coppe?”.(abruzzoweb)

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