“Pochi agenti, sicurezza a rischio in carcere”. I sindacati manifestano a Massama

La protesta della polizia penitenziaria

Un presidio di 24 ore davanti al carcere di Massama. I sindacati della polizia penitenziaria manifestano di nuovo per la grave situazione in cui versa la sasa circondariale oristanese: spiegano che l’organico è sottodimensionato dopo i pensionamenti e mancano circa 60 agenti.

Un dettaglio non di poco conto, considerato che a Massama sono rinchiusi numerosi detenuti appartenenti alla criminalità organizzata e questo che comporta la necessità di assicurare elevati standard di vigilanza in tutte le operazioni e durante le necessarie attività.

Le ultime aggressioni agli agenti, poi, hanno evidenziato le criticità del sistema che i sindacati denunciano da tempo, ribadendo che le sezioni di Alta sicurezza vanno gestite come tali, in proporzione al livello di vigilanza che si deve garantire, a tutela dei poliziotti e dei dettati istituzionali.

Il presidio dei sindacati – che coinvolge Sappe, Osapp, Uil-Pa, Uspp e Cisl – alle 10 in punto ha allestito un gazebo davanti al penitenziario. I sindacalisti sono arrivati da tutta la Sardegna per denunciare l’immobilismo da parte dell’Amministrazione penitenziaria e dello Stato.

“Gli allarmi sulla carenza di organici nella casa di reclusione di Oristano” ha detto Luca Fais del Sappe, “indicati anche in occasione dell’incontro sulla distribuzione regionale del personale, sono rimasti inascoltati. In queste condizioni si sta mettendo a rischio l’incolumità dei pochi poliziotti presenti in istituto e l’amministrazione penitenziaria non può mandarli allo sbaraglio dentro i reparti di Alta sicurezza”.(oristanonoi)

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