Camera dei Deputati Seduta di Mercoledì 27 settembre 2023

Interrogazione degli Onorevoli BOSCHI, BENZONI, GADDA, CARFAGNA, DEL BARBA, ENRICO COSTA, GRIPPO, MARATTIN e SOTTANELLI.  indirizzata al Al Ministro dell’economia e delle finanze su quali iniziative del governo volte a prevedere adeguate risorse finanziarie ai fini del rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici 

 la manovra di bilancio per il 2023 ha rimandato a data da destinarsi il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti, concedendo soltanto un bonus accessorio una tantum che prevede l’erogazione, per il solo anno in corso, di un emolumento da corrispondere in tredici mensilità in misura dell’1,5 per cento dello stipendio con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza;

   le risorse stabili per i rinnovi dei contratti 2022-2024 dei settori pubblici sono state quasi azzerate e, sempre in base alla legge di bilancio per il 2023, il nuovo piano gestionale dedicato al contratto collettivo nazionale di lavoro 2025-2027 – che prevede l’erogazione una tantum di cui si è detto con una dotazione pari a 1 miliardo di euro – non dispone di ulteriori altre risorse per il 2024 e il 2025;

   a ciò si aggiunga che i pagamenti dell’indennità relativi al 2023 sono partiti solamente nel mese di agosto;

   tra i settori in attesa di rinnovo vi sono comparti di importanza strategica per il funzionamento dei servizi del Paese, come quello sanitario e quello della sicurezza;

   solo a titolo di esempio, vale ricordare come si sia in trattativa per il rinnovo del contratto dei medici del Servizio sanitario nazionale 2018/2021, che il contratto per il personale non dirigente della Polizia di Stato sia scaduto da oltre 20 mesi e che anche l’area negoziale della dirigenza della Polizia di Stato per i trienni 2018-2020 e 2021-2023 sia ancora da rinnovare e che, pur se in parte finanziata, le risorse disponibili appaiano assolutamente inadeguate;

   in attesa dell’approvazione della nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, si parla di una mera riproposizione del bonus una tantum per i dipendenti pubblici anche nel 2024 nella legge di bilancio, anche perché in caso contrario i dipendenti subirebbero nei fatti una decurtazione dello stipendio a fronte di una preoccupante dinamica di crescita dei prezzi –:

   se in sede di redazione del disegno di legge di bilancio intenda prevedere opportuni stanziamenti sulle risorse stabili, tali da consentire di dare celermente seguito alle procedure connesse al rinnovo della contrattazione collettiva nazionale per il settore pubblico.
(3-00666)

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