«Resta lo stato di agitazione della Polizia penitenziaria nel carcere di Larino»

LARINO. A margine del presidio di protesta animato giovedì scorso davanti alla casa circondariale e di reclusione di Larino, le sigle sindacali della Polizia penitenziaria confermano lo stato di agitazione.

«Abbiamo voluto manifestare contro l’immobilismo dell’Amministrazione penitenziaria verso le recriminazioni di tutte le sigle sindacali della Polizia penitenziaria, le quali già dal 5 maggio scorso sono, unitariamente, in stato di agitazione.

I motivi della protesta sono ormai noti:

– Carenza di personale (circa 30 unità);

– Problematiche inerenti il mancato presidio sanitario nell’istituto Frentano;

– Mancata assegnazione di un comandante di Reparto (assente ormai da oltre 3anni);

– Mancata Presenza di un direttore in pianta stabile (infatti attualmente il Dirigente deve

dividersi tra due Istituti molisani);

– Aggressioni al personale causate dalla continua assegnazione da parte superiori Uffici di detenuti aventi patologie psichiatriche o legate allo stato di tossicodipendenza;

a queste problematiche si aggiunga il fatto che l’istituto di Larino, nel mese di aprile è stato oggetto di una ispezione ministeriale che ha disposto alla direzione numerose

prescrizioni per l’innalzamento dei livelli di sicurezza, che hanno oltremodo aumentato il carico di lavoro degli ormai già ridotti agenti di Polizia penitenziaria. Tale situazione non fa altro che aumentare il mancato riconoscimento dei diritti dei lavoratori, che si vedono impossibilitati alla fruizione dei legittimi congedi e riposi. La programmazione dei servizi è divenuta ormai impossibile con continui trattenimenti in orario straordinario e conseguenti ripercussioni anche nei rapporti familiari degli agenti, che, nonostante questa situazione, ancora dà dimostrazione di attaccamento al dovere, vedasi il rapido rientro in massa nelle varie occasioni di criticità dell’istituto (nell’ultimo mese ciò è accaduto per ben tre volte), ultima, la veemente protesta dei detenuti “media sicurezza” dello scorso 13 giugno. Proteste legate sostanzialmente agli stessi motivi per cui i poliziotti penitenziari hanno inteso manifestare il loro dissenso al mancato interessamento da parte dell’amministrazione penitenziaria a livello centrale.

Durante il sit-in, nonostante la pioggia battente, i manifestanti hanno ricevuto la solidarietà del presidente della provincia di Campobasso e del presidente del Consiglio regionale, unitamente ad altri consiglieri regionali e candidati alla prossima tornata elettorale, che, dimostrando vicinanza, hanno preso in carico le problematiche, rassicurando di farsi portavoce presso i competenti dipartimenti.

Tuttavia, le sigle sindacali, unitariamente, permangono nello stato di agitazione fino a

quando ci saranno segnali tangibili che possano riportare dignità al mandato loro conferito, con la speranza che la solidarietà e le rassicurazioni ricevute non si limitino ad una mera proforma o, ancora peggio, alle solite promesse pre-elettorali».(termolionline)

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