Carcere, i sindacati: “Polizia Penitenziaria allo stremo, servono altre 40/45 unità”

La richiesta ad autorità politiche e dell’amministrazione penitenziaria: “Negli ultimi mesi drastica riduzione della forza effettiva in servizio: ad oggi 160 unità a fronte di una pianta organica di 212 unità”

Il carcere di Ferrara soffre di una notevole carenza di organico divenuta nel tempo sempre più grave. Lo sostengono tutti i sindacati provinciali rappresentativi del Corpo di Polizia Penitenziaria – Sappe, Sinappe, Osapp, Uilpa, Uspp, Fns Cisl e Cnpp – che chiedono con gran forza un’integrazione di personale.

Questo perché “negli ultimi mesi la Casa Circondariale di Ferrara ha dovuto prendere atto della drastica riduzione della forza effettiva in servizio (ad oggi circa 160 unità), a fronte di una pianta organica (212 unità) già ampiamente inadeguata alle esigenze precipue dell’organizzazione interna”.

“Sembrerebbe che, solo nell’ultimo periodo – riferiscono i sindacati – circa 15 unità, a vario titolo, siano state perse, causando gravi problemi nella predisposizione quotidiana e mensile dei servizi del personale, il quale, sempre più spesso, vedrebbe compressi i propri basilari diritti soggettivi in ragione delle esigenze di servizio. Il personale di Polizia Penitenziaria, stremato dai carichi di lavoro eccessivi e dalle innumerevoli aggressioni ricevute dalla popolazione detenuta nel recente passato, ha bisogno di vedere la luce in fondo al tunnel”.

Sono questi, dunque, i motivi per cui i sindacati hanno richiesto alle autorità politiche e a quelle ai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria il massimo impegno affinché il reparto venga integrato di un congruo contingente di personale di Polizia Penitenziaria (almeno 40/45 unità), “al fine che si ristabiliscano le condizioni di sicurezza sul lavoro ottimali e che possano essere finalmente garantiti al personale di Polizia Penitenziaria i diritti soggettivi loro spettanti”.

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