Festa della Repubblica

2 giugno, Mattarella: “L’Italia impegnata per la pace, bene indivisibile”

Dopo due anni di fermo per il Covid torna la parata ai Fori imperiali, per la prima volta parteciperanno anche i rappresentanti della Sanità

“Il 2 giugno di settantasei anni fa, con la scelta della Repubblica, il popolo italiano si incamminò sulla strada della pace, archiviando le avventure belliciste proprie di un regime autoritario come quello fascista. Una opzione che venne poi solennemente ratificata nella Costituzione. Il nostro contributo – e in esso delle Forze Armate – alla causa della pace e della cooperazione internazionale si è caratterizzato con l’adesione al Trattato del Nord-Atlantico sottoscritto fra Paesi amanti della libertà, con la costruzione graduale e crescente della unità europea, con la partecipazione all’ONU e alle sue iniziative. Fu possibile realizzare un clima di crescente fiducia che, diminuendo le tensioni, consentiva di ridurre ragioni e clima di un confronto talvolta ai limiti del contrasto, senza tuttavia mai oltrepassare quelli che conducono al conflitto”. Queste le parole de  presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone in occasione della Festa della Repubblica.

“L’attuale contesto internazionale ci interroga profondamente su come sia possibile garantire oggi il bene indivisibile della pace. Le aggressioni ai civili, le devastazioni delle città nel cuore della nostra Europa, pensavamo appartenessero a un passato remoto – osserva il Capo dello Stato .  ma la drammatica cronaca di questi giorni ci ricorda come stabilità e pace non sono garantite per sempre. La pace – ha continuato Mattarella – non si impone da sola ma è frutto della volontà e dell’impegno concreto degli uomini e degli Stati. Una pace basata sul rispetto delle persone e della loro dignità, dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; una pace basata sull’utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle crisi tra Nazioni; una pace basata sul rispetto dei diritti umani”.

“Il 2 giugno di settantasei anni fa, con la scelta della Repubblica, il popolo italiano si incamminò sulla strada della pace, archiviando le avventure belliciste proprie di un regime autoritario come quello fascista. Una opzione che venne poi solennemente ratificata nella Costituzione. Il nostro contributo – e in esso delle Forze Armate – alla causa della pace e della cooperazione internazionale si è caratterizzato con l’adesione al Trattato del Nord-Atlantico sottoscritto fra Paesi amanti della libertà, con la costruzione graduale e crescente della unità europea, con la partecipazione all’ONU e alle sue iniziative. Fu possibile realizzare un clima di crescente fiducia che, diminuendo le tensioni, consentiva di ridurre ragioni e clima di un confronto talvolta ai limiti del contrasto, senza tuttavia mai oltrepassare quelli che conducono al conflitto”. Queste le parole de  presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone in occasione della Festa della Repubblica.

“L’attuale contesto internazionale ci interroga profondamente su come sia possibile garantire oggi il bene indivisibile della pace. Le aggressioni ai civili, le devastazioni delle città nel cuore della nostra Europa, pensavamo appartenessero a un passato remoto – osserva il Capo dello Stato .  ma la drammatica cronaca di questi giorni ci ricorda come stabilità e pace non sono garantite per sempre. La pace – ha continuato Mattarella – non si impone da sola ma è frutto della volontà e dell’impegno concreto degli uomini e degli Stati. Una pace basata sul rispetto delle persone e della loro dignità, dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; una pace basata sull’utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle crisi tra Nazioni; una pace basata sul rispetto dei diritti umani”.

“L’Italia e tutta la comunità internazionale – ha rilevato il capo dello Stato – hanno un ruolo centrale nel favorire il dialogo. Dobbiamo farlo uniti, insieme. La nostra esperienza ci ha mostrato come si possa costruire una convivenza stabile e duratura, anche all’indomani di conflitti sanguinosi. Lo ribadiamo oggi mentre siamo a fianco dell’aggredita Ucraina. La Repubblica è impegnata a costruire condizioni di pace e le sue Forze Armate, sulla base dei mandati affidati da Governo e Parlamento, concorrono a questo compito” sottolinea Mattarella. “Come settantasei anni fa ribadiamo le ragioni che hanno spinto il popolo italiano, dopo le sofferenze di due guerre mondiali e della dittatura, a percorrere il lungo cammino verso uno Stato democratico, i cui valori di libertà, pace, uguaglianza e giustizia, diventarono i principi di supremo riferimento per i cittadini e il Paese. Le Forze Armate, protagoniste in questo percorso, in Italia e all’estero, si confermano una risorsa preziosa, come evidenziato anche dalle vicende della gestione della pandemia. I riconoscimenti che pervengono alle nostre Forze Armate sono la prova eloquente della qualità del loro impegno e della credibilità che si sono conquistati. Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e al personale civile, di ogni ordine e grado giungano, in questo giorno di festa, l’apprezzamento e la gratitudine per il servizio offerto alla comunità. Viva le Forze Armate, Viva la Repubblica!”, conclude il presidente nel suo messaggio.

Mattarella in mattinata ha deposto una corona di alloro sulla tomba del Milite Ignoto, all’Altare della Patria, primo atto delle celebrazioni del 2 Giugno, Festa della Repubblica. Con il Capo dello Stato, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, i presidenti del Senato e della Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, e il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Ad accompagnare la celebrazione il tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori. A seguire la Parata, che dopo due anni di fermo per il Covid, torna ai Fori imperiali.  Per la prima volta hanno partecipato anche i rappresentanti della Sanità a simboleggiare tutti coloro che sono stati impegnati in prima linea contro la pandemia che ha colpito il Paese. Presente anche un elicottero del 118. Ad aprire la parata circa 300 sindaci in rappresentanza degli oltre 8.000 Comuni italiani, che hanno sfilato con la fascia tricolore e lo slogan: “Insieme a Difesa della pace”.  Circa cinquemila le persone coinvolte, tra personale militare e civile, ma anche 170 cavalli e 22 elicotteri e mezzi pesanti.  A sancire il via l’inno nazionale italiano eseguito da ‘Il Volo’ e accompagnato dalla banda musicale interforze.

La rassegna è stata strutturata in 9 settori. Il primo composto da Gruppi Sportivi paralimpici della Difesa e dei Corpi armati e non dello Stato, dai Gruppi sportivi della Forze armate, da una Compagnia delle Associazioni d’arma e da una rappresentativa del personale civile della Difesa. A seguire, le Forze speciali e della Sanità militare.   Poi Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare, Carabinieri e Guardia di Finanza. L’ottavo settore composto dai Corpi armati e non dello Stato, tra i quali Polizia di Stato, Penitenziaria, Vigili del Fuoco, Corpo di Polizia di Roma Capitale, Corpo militare della Cri, Compagnia delle infermiere volontarie, i volontari del soccorso della Croce Rossa italiana, Compagnia del Sovrano Militare Ordine di Malta, Servizio nazionale di Protezione Civile e Servizio civile universale. 

A seguire, dopo lo sfilamento dei reparti a piedi, l’attesa Fanfara della Brigata ‘Garibaldi’ e la Compagnia dell’8/o Reggimento Bersaglieri. Di seguito, il passaggio del nono settore con i reparti a cavallo. E al termine, il lancio di un paracadutista militare con un vessillo Tricolore.  In chiusura, la Fanfara del 4/o Reggimento Carabinieri a cavallo e il Reggimento Corazzieri per la resa degli onori finali al presidente della Repubblica. Infine, la Pattuglia Acrobatica Nazionale e il Tricolore sul cielo di Roma.(rainews)

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