Paura a Uta con le fiamme che sfiorano il carcere

Il NotiziAlsippe del 30 luglio

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Senato della Repubblica seduta n. 334 del 29/07/2025 ,interrogazione del Senatore Marco MELONI indirizzata al Ministro della giustizia sull’apertura reparto destinato ai detenuti sottoposti al regime speciale del 41-bis dell’ordinamento penitenziario presso la casa circondariale di Uta (Cagliari)

MELONI-Al Ministro della giustizia. – Premesso che:

in data 23 luglio 2025, la direzione generale del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha inviato una comunicazione ufficiale alle autorità competenti per comunicare l’apertura presso la casa circondariale di Uta (Cagliari) di un reparto destinato ai detenuti sottoposti al regime speciale del 41-bis dell’ordinamento penitenziario;

secondo quanto riportato da organi di stampa, la comunicazione prevede altresì il trasferimento presso l’istituto sardo di 92 detenuti in regime speciale provenienti da diversi istituti italiani;

la decisione, assunta senza il coinvolgimento preventivo della Regione Sardegna né delle autorità locali competenti, rischia di comportare gravi ricadute sulla sicurezza del territorio e sull’equilibrio del sistema sanitario regionale, già messi a dura prova da carenze croniche di personale e risorse, nonché di quello penitenziario;

secondo i dati pubblicati dal Ministero della giustizia, la casa circondariale di Uta risulta già in condizione di grave sovraffollamento, con 683 detenuti presenti a fronte di una capienza regolamentare di 561 posti, situazione che verrebbe ulteriormente aggravata dall’arrivo dei detenuti in regime speciale;

in data 18 giugno 2025, la presidente della Regione autonoma della Sardegna, Alessandra Todde, ha inviato una lettera ufficiale al Ministro in indirizzo, denunciando: il rischio che l’arrivo di numerosi detenuti ad alta pericolosità possa favorire il radicamento della criminalità organizzata in Sardegna, territorio già definito dalla magistratura come “a forte rischio di sviluppo mafioso”; la grave carenza di organico della Polizia penitenziaria e l’insufficienza dei servizi sanitari nel garantire la gestione di reparto ad altissima sicurezza; l’assenza di un confronto istituzionale e di un’adeguata valutazione d’impatto territoriale, sociale e sanitario;

nella medesima lettera, la presidente Todde ha chiesto l’immediata sospensione del trasferimento e l’attivazione confronto con le istituzioni locali, richiamando il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni;

ad oggi, il Ministero non risulta aver fornito alcun riscontro formale alla lettera,

si chiede di sapere:

quali siano le motivazioni che hanno portato all’individuazione della casa circondariale di Uta come sede di un reparto per detenuti al 41-bis e al conseguente trasferimento in loco di 92 detenuti di alta pericolosità;

se il Ministro in indirizzo, anche alla luce della lettera inviata della presidente Todde e nonostante l’assenza di alcun riscontro ad essa, intenda attivare un confronto istituzionale con la Regione e con gli enti territoriali interessati;

se intenda rivalutare l’intera operazione, anche alla luce delle gravi criticità evidenziate, in modo da evitare sovraccarichi gestionali in grado di compromettere ulteriormente la sicurezza e la tutela dei diritti delle persone detenute, o se intenda adottare misure urgenti per garantire il potenziamento del personale penitenziario e sanitario dell’istituto, in modo da fronteggiare le nuove esigenze organizzative e di .

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