Il NotiziAlsippe del 12 maggio
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Tentati omicidi in carcere per controllare droga e cellurari: nuovo arresto
Aveva rapporti con il clan nonostante si trovasse in Alta sicurezza
Gestiva il commercio di strumenti di comunicazione negli istituti di pena, continuando a mantenere contatti dall’interno del carcere i rapporti con l’Alleanza camorristica di Secondigliano, per rafforzarne il controllo anche nei penitenziari. È questa una delle accuse mosse a un detenuto – raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – dopo le indagini del Nucleo investigativo centrale (Nic) della Polizia penitenziaria.
L’uomo è anche accusato di partecipazione all’associazione di stampo camorristico denominata «gruppo di Abbasc Miano, articolazione del clan Lo Russo» di tentato omicidio premeditato nei confronti di altri tre detenuti, di porto e detenzione di arma.
Nel 2021 l’uomo era riuscito a procurarsi una pistola nel carcere di Frosinone, attraverso un drone, successivamente utilizzata da lui stesso per sparare contro altri tre detenuti nello stesso reparto: si trattava di un’azione dimostrativa del clan per riaffermare la propria operatività, paragonabile ad una società di servizi criminale che consegnava in diverse carceri italiane cellulari e droga. Dalle indagini è anche emerso che dopo quell’episodio l’indagato – grazie a cellulari fronti dall’esterno – continuava a comunicare con il proprio clan, seppure associato in istituti di alta sicurezza.(stylo24)