Il NotiziAlsippe del 30 aprile
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Il fenomeno dell’uso illecito dei cellulari dietro le sbarre preoccupa le autorità
Cellulari in carcere, brindisi e festeggiamenti tra i detenuti: indagini in corso a Salerno
Video girati all’interno del carcere di Salerno mostrano detenuti intenti a festeggiare compleanni con brindisi, selfie e torte, poi pubblicati sui social. Un fenomeno preoccupante che riaccende i riflettori sull’uso illecito di cellulari nelle carceri.
Brindisi tra detenuti, torte di compleanno, selfie e video diffusi sui social. Scene che sembrano girate in un locale e non all’interno di un istituto penitenziario. E invece è proprio dal carcere di Salerno che provengono le immagini finite online e già diventate virali. A riportare la notizia è La Città di Salerno, che descrive in dettaglio i contenuti video postati dagli account personali di alcuni pregiudicati detenuti nella struttura.
I filmati mostrano i detenuti sorridenti, spensierati, impegnati in veri e propri momenti conviviali: brindano, ridono, si scattano selfie, cucinano. In un fotogramma si vede persino una torta con una candelina accesa.
Una messa in scena che preoccupa. Non solo per la presenza di dispositivi vietati, ma anche per l’ostentazione pubblica di uno stile di vita in totale contrasto con lo scopo detentivo. Gli autori dei video, se identificati, rischiano da 1 a 4 anni di reclusione, come previsto dalla normativa che dal 2020 ha trasformato in reato l’introduzione e l’uso non autorizzato di dispositivi di comunicazione in carcere.
L’articolo de La Città sottolinea come il fenomeno non sia nuovo. In passato l’uso dei cellulari dietro le sbarre veniva punito solo con sanzioni disciplinari, ma oggi rappresenta una vera e propria emergenza per la sicurezza interna. Smartphone, microtelefoni e tablet non autorizzati possono infatti essere utilizzati per mantenere contatti con l’esterno, minacciare testimoni o coordinare attività illecite.
Secondo i dati della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, la diffusione di telefoni cellulari nelle carceri è in crescita. Per arginare il fenomeno, la polizia penitenziaria sta intensificando le attività investigative e chiede maggiori risorse per controlli più efficaci e capillari.(ilvescovado)