Il NotiziAlsippe del 24 gennaio
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Operazione anticamorra della DDA di Napoli con NIC e GICO
Recluso dal 2010 in seguito ad una condanna all’ergastolo per omicidio premeditato, un detenuto in un carcere lombardo avrebbe continuato a dirigere attività di riciclaggio e di usura, utilizzando cellulari clandestini, comunicazioni whatsapp e mail e avvalendosi dell’aiuto della moglie e del figlio. In tal modo continuando a ricoprire un ruolo carismatico e di vertice all’interno della fazione del sodalizio denominata “ncopp Miano”.
L’attività illecita si è conclusa oggi grazie a un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Il provvedimento, che ha raggiunto il detenuto e i suoi familiari, è stato eseguito nella notte da militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e personale del Nucleo Investigativo Centrale di Roma della Polizia Penitenziaria, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata.
I reati contestati vanno dall’associazione armata di stampo mafioso, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, estorsione e usura aggravate dal metodo mafioso, frode fiscale e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.
Nel corso delle indagini, già nel giugno 2024 erano stati sottoposti a sequestro 8 immobili, 12 lotti di terreno, 5 complessi aziendali, 2 autovetture, 1 ciclomotore, 20 orologi di lusso, 90 rapporti finanziari e circa 400 mila euro in contanti per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro.
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