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Nonostante le norme che prevedono una pena da 1 a 4 anni per chi introduce o detiene telefoni cellulari o dispositivi mobili di comunicazione all’interno di un istituto penitenziario , il fenomeno e’ sempre piu’ in crescita , ormai quotidiani i rinvenimenti commenta il Segretario Al.Si.P.Pe di Verona Matteo Barbera , sono decine negli ultimi periodi i reclusi scoperti in possesso di micro-telefoni e smartphone, e neanche le pesanti pene scoraggiano l’introduzione e l’utilizzo di telefoni in carcere .
Ultimo rinvenimento in ordine di tempo questa mattina nella Casa Circondariale di Montorio a Verona continua il sindacalista , in una camera di pernottamento del reparto femminile ,occupata da due detenute straniere, durante una perquisizione ordinaria abilmente occultato e’ stato rivenuto dal personale di polizia penitenziaria del reparto scaligero, uno smartphone con scheda sim, e cavetto usb per la ricarica, oggetti non sfuggiti all’attento controllo delle agenti che hanno provveduto al sequestro del materiale non consentito.
Al personale di polizia penitenziaria che ha operato il rinvenimento, vanno i complimenti della Segreteria conclude il sindacalista Al.Si.P.Pe
Il Segretario Al.Si.P.Pe di Verona Matteo Barbera
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