CARCERE DOGAIA, AGENTE SVIENE DOPO IL PUGNO DI UN DETENUTO

Ha sbattuto la testa al muro e ha perso i sensi dopo essere stato colpito con un pugno in faccia da un detenuto. Ennesimo episodio di violenza nel carcere della Dogaia. La vittima è un assistente capo che ha avuto bisogno di diversi punti di sutura per ricucire la ferita riportata al capo. E’ successo nei giorni scorsi ma solo ora se n’è avuto notizia. Protagonista dell’intemperanza un detenuto albanese che già la mattina aveva alzato le mani contro un altro agente che, a differenza del collega che è stato dimesso dall’ospedale con una prognosi di sette giorni, se l’è cavata con contusioni alle mani giudicate guaribili in tre giorni.
L’ultimo fatto violento è avvenuto nel reparto colloqui: al termine dell’incontro con i familiari, il detenuto, senza nessun motivo, ha dato un pugno all’assistente capo che, colto di sorpresa, ha fatto qualche passo indietro sbattendo la testa contro il muro prima di cadere a terra privo di sensi. In suo soccorso sono subito intervenuti i colleghi e i medici che lavorano alla Dogaia e che hanno provveduto a saturare e medicare la ferita prima del trasferimento al pronto soccorso.
Il detenuto, con un trascorso nelle carceri minorili, arrivato da pochi mesi alla Dogaia, non è nuovo a episodi simili tanto che in passato era stato già sottoposto ad isolamento per motivi disciplinari.
Il sindacato alza di nuovo la voce: Sappe, Osapp, Uil, Uspp e Fsa-Cnpp denunciano le condizioni di lavoro della polizia penitenziaria: “Ancora una volta – scrivono in un comunicato – il sistema di gestione della casa circondariale di Prato risulta fallimentare. Nonostante le proteste messe in atto dalle organizzazioni sindacali, nulla è cambiato e avvicendato il direttore dell’istituto, la situazione non sembra ad oggi migliorata”.
Il sindacato non manca di sottolineare che le tante promesse fatte dai vertici regionali per portare rinforzi e aumentare la sicurezza sul lavoro “risultano purtroppo ancora inevase”.

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