I sindacati di Polizia Penitenziaria alzano la voce: “Agenti lasciati allo sbaraglio”

Il dossier firmato da Sappe, Osapp, Sinappe e Cgil: “Il carcere delle Vallette è diventato una giungla”

Continue aggressione agli agenti, ma anche disorganizzazione e turni di lavoro massacranti. È il quadro sulla situazione nelle carceri fatto dai sindacati di polizia penitenziaria (Sappe, Osapp, Sinappe e Cgil) in un ‘dossier’ composto dalle note congiunte inviate negli ultimi mesi al Ministero e alle altre istituzioni. Osservazioni che, secondo i sindacati, sono rimaste senza risposte concrete.

Nel caso del carcere ‘Lorusso e Cutugno‘ di Torino, il penitenziario è divenuto, secondo i sindacati “una vera e propria giungla” all’interno del quale “l’incolumità fisica del personale di Polizia Penitenziaria è a grave rischio“. Manca di nuovo il direttore, dopo che anche quello pro tempore, Rosalia Marino, dopo un anno ha deciso di tornare a Novara spiegando di essersi sentita lasciata sola durante la reggenza.

Basta chiacchiere – scrivono i sindacati – la pazienza è finita. Chiediamo una urgentissima ispezione atta a verificare la completa assenza di disposizioni sulla organizzazione del lavoro e sulla gestione degli eventi critici, sulla assenza di relazioni/rapporti/riferimenti certi con il personale, tanto che il medesimo personale è lasciato solo e allo sbaraglio“.

Inoltre, le sigle sindacali chiedono di “verificare l’iter dei procedimenti disciplinari a carico dei detenuti (quanti scaduti e quanti archiviati), con conseguente pessima gestione della popolazione detenuta” e di “verificare la completa assenza della relazioni sindacali e dei rapporti interpersonali“.(torinoggi)

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