“All’Arginone 160 agenti su 212 previsti e 370 detenuti per una capienza di 240”, i sindacati chiedono un impegno ai sottosegretari

Comunicato congiunto di otto sigle sindacali: “Negli ultimi mesi perse 15 unità di personale, usato spropositatamente lo straordinario e non si pianifica nemmeno il riposo: i diritti dei lavoratori non sono garantiti”

“Negli ultimi mesi la Casa Circondariale di Ferrara ha dovuto prendere atto della drastica riduzione della forza effettiva in servizio (ad oggi poco più di 160 unità disponibili) a fronte di una pianta organica già ampiamente inadeguata (212 unità) alle esigenze primarie dell’organizzazione interna. Duole segnalare una gravissima carenza di organico, anche a fronte di uno spropositato aumento dei carichi di lavoro registrato negli ultimi anni con l’assegnazione di troppi circuiti detentivi”. È quanto scrivono in un comunicato congiunto le segreterie provinciali del Sappe, Sinappe, Osapp. Uil PA, Uspp, Fns Cisl, Cgil FP e Cnpp, che chiedono un impegno ai sottosegretari della Giustizia e “alle massime cariche dell’amministrazione penitenziaria”.

“Sembra scontato intuire quale dispiego di personale sia necessario e quante difficoltà si rilevino nella convivenza di così tanti circuiti per garantire il pieno svolgimento di tutte le attività quotidiane alla popolazione detenuta, nonostante la struttura non sia idonea a tutta questa promiscuità. Ad oggi, inoltre, sembrerebbe che, a fronte di una capienza regolamentare di 240 detenuti, siano stabilmente presenti circa 370 detenuti”. Non solo: “Negli ultimi mesi circa 15 unità del ruolo agenti e assistenti, a vario titolo, sono state perse e non sostituite, causando gravi problemi nella predisposizione mensile e quotidiana dei servizi del personale, il quale, sempre più spesso, vedrebbe compressi i propri basilari diritti soggettivi in ragione delle esigenze di servizio”.

“Analizzando le schede riassuntive sugli organici previsti/assegnati/effettivi forniti alle organizzazioni sindacali nell’ultimo periodo, non si può evitare di notare come in istituti della stessa regione simili per capienza detentiva, ma con meno circuiti detentivi presenti, siano previste ed attualmente presenti molte più unità rispetto a quelle assegnate alla Casa Circondariale di Ferrara. Va aggiunto che, oramai da diverso tempo, la programmazione dei servizi viene predisposta esclusivamente su 3 quadranti (almeno 8 ore a turno su 6 giorni settimanali) e, a volte, senza neanche la pianificazione del riposo settimanale. Il risultato di questa necessità è l’utilizzo spropositato del lavoro straordinario e un sovraccarico eccessivo di stress da lavoro. Ne deriva che, di fatto, si registrano grossi problemi nel garantire i diritti soggettivi ai lavoratori”, proseguono le otto sigle sindacali.

“Ai sottosegretari alla Giustizia e alle massime cariche dell’amministrazione penitenziaria è stata rivolta la preghiera di un concreto impegno per l’integrazione di un congruo contingente di personale di Polizia Penitenziaria, circa 40/45 unità, delle quali almeno 25/30 del ruolo agenti/assistenti, affinché si ristabiliscano le condizioni di sicurezza ottimali e possano essere finalmente garantiti al personale di Polizia Penitenziaria i diritti soggettivi loro spettanti”, concludono i rappresentanti di Sappe, Sinappe, Osapp. Uil PA, Uspp, Fns Cisl, Cgil FP e Cnpp.(estense)

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